RUGBY E FOOTBALL
Campi da Rugby e Football Americano
Probabilmente il Rugby non è uno degli sport più famosi e seguiti in Italia, ma negli ultimi anni, complici anche i successi sportivi delle squadre italiane, sta raccogliendo sempre più consensi tanto che molti alla solita partita di calcetto preferiscono imparare e impegnarsi in questa attività.
Come è fatto un campo da rugby
Il campo da rugby somiglia un po’ a quello da calcio, ha una forma rettangolare, una superficie piana e linee che lo dividono in diverse aree, le differenze stanno nelle dimensioni e nelle linee di campo che lo definiscono e ne delineano i settori. Generalmente l’area di gioco del rugby misura al massimo 100 metri in lunghezza e 70 metri in larghezza, dimensioni che cambiano in base alla categoria. Ad esempio per gli under 13 il campo diventa molto più piccolo misurando appena 40 metri di larghezza e 56 metri in lunghezza, mentre per i bambini più piccoli di 9 anni il terreno di gioco di ridimensiona ulteriormente arrivando a misurare 40×17 metri. Il campo regolamentare è definito da diverse linee continue e tratteggiate che disegnano l’area di meta, delineata dalla linea di meta, dalla linea di pallone morto e dalle linee di touche di meta, l’area di gioco, formata dal campo di gioco e dell’area di meta, l’area dei 22 delimitata dalla linea di meta e dalla linea dei 22 metri e il recinto di gioco formato dall’area di gioco e uno spazio intorno largo almeno 5 metri.
Manto campo da rugby
La principale caratteristica che deve avere un manto realizzato per un campo da rugby è la resistenza, si sa infatti che questo è un gioco di forza dove le squadre in campo di affrontano con grande dinamismo e velocità arrivando al contatto diretto. Va da se che il terreno di gioco deve riuscire a reggere le forti sollecitazioni senza danneggiarsi e allo stesso tempo deve morbido ed elastico per attutire le inevitabili cadute dei giocatori. Anche se il regolamento ufficiale prevede la possibilità di disputare le partite di rugby anche su un campo in terra battuta, a queste condizioni probabilmente la scelta più idonea è quella di creare un manto in erba naturale o sintetica che sia. Il terreno in erba naturale, sebbene resta quello preferito dai giocatori professionisti, presenta diverse criticità, come ad esempio la minore resistenza alle sollecitazioni, la formazione di aree prive d’erba e di pozzanghere fangose che incide in modo negativo sulla qualità del gioco. Di contro l’erba sintetica è molto più durevole conservando in tutte le condizioni, sia di gioco sia atmosferiche, le sue caratteristiche con minori costi di manutenzione. Infine per chi non vuole rinunciare al prodotto naturale, ma nemmeno alle qualità e alla stabilità del sintetico negli ultimi anni si sono affermati i campi in erba mista.